Ci credo che molti richiesero la annunciata lista, un tempo chiunque voleva sapere la verità (per sputtanare magari poi a sua volta come e quanto voleva la gente disonesta, ridicola, patetica, ipocrita ecc., smettere - se lo facevano già - o non iniziare a comprare certe testate), "smascherare" i poveretti nell'ambiente e capire di chi potevano fidarsi e di chi no, nella stampa di settore e non solo. Del resto allora c'erano una marea di lettori veri, indipendenti, appassionati "normali" senza interessi, non suonando in alcuna band (o in quelle davvero valide che non avevano bisogno di sotterfugi per farsi notare, o anche in quelle scarse o mediocri che rifiutavano lo stesso certi comportamenti, sotterfugi e ipocrisie), non avendo etichette o agenzie di promozione o live di alcun tipo, né locali o altro, non dovendo quindi rendere conto a nessuno, e non essendoci del resto il web e i social dove appagare il proprio ego "leccando" chiunque per avere le contro-leccate dagli interessati e sentirsi grandi recensori/critici e blabla.
Comunque non avrebbe in realtà rischiato nulla direi, anche se avesse risposto mandando quelle liste coi nomi delle testate "falsarie" a chi le aveva richieste dopo aver letto quel suo editoriale precedente, perché non aveva mai detto che avrebbe pubblicato sulla rivista i nomi, ma appunto che chi volesse saperli poteva mandare una lettera di richiesta allegando un francobollo per la risposta, e l'avrebbe ricevuta, in privato (poi se la mette in pubblico chi la riceve, è responsabilità sua, non di chi l'ha fornita in privato, funziona come le mail e comunicazioni private in generale insomma). Anche se per assurdo fossero poi state fatte delle denunce/querele e lui avesse dovuto risponderne, bastava chiamasse a testimoniare le band di turno o i loro manager o addetti stampa che avrebbero confermato di non aver rilasciato interviste a nessuno (o a nessuna rivista italiana, magari) da tot tempo, e quindi tutte quelle pubblicate da chiunque in tempi più o meno recenti e spacciate come tali e vere, sarebbero state per forza di cose dimostrate come farlocche, inventate dalle riviste stesse di turno.
Klaus Byron.

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