29/10/2025

Metallica - Flash di dicembre 1999

Tra le quattro recensioni in evidenza e più lunghe solitamente di tutte le altre, messe - da quando avevano rifatto tutta la grafica della rivista - all'inizio della sezione recensioni (che ora erano sempre interamente nella seconda parte della rivista, dopo tutte le altre cose come interviste, news, articoli ecc.) e fuori dalle classiche divisioni "per generi" tipiche di Flash (anche se al tempo avevano aggiornato qualcosa pure in quelle, tipo, per dirne una, separando thrash/death e black metal che produceva sempre più uscite e si diramava in vari stili e sonorità in quegli anni); e senza voto, mentre in tutte le altre la votazione numerica rimaneva, forse la tolsero del tutto in anni ancora successivi, ora non ricordo bene, devo ancora rispulciare quelle annate più "recenti". Nella prima delle quattro, cioè quella in alto nella pagina di sinistra (delle due occupate da quelle "top" recensioni), come si vede c'era il titolo della sezione, o di tutta la parte delle recensioni in pratica, "Dischronics" appunto.

Niccolò Carli.

Intervista all'agenzia concerti Rock & Dogs (Andrea Pieroni e Roberto Ciucci) - Flash di settembre 1993

Klaus Byron.

Stratovarius - Flash di marzo 1998

Eddy Antonini.

Skyclad - Flash di giugno 1993

Klaus Byron.

28/10/2025

Suckspeed, Death In Action, Richies - Metal Shock di settembre 1990 numero 79

Heintz Zaccagnini.


 



Death - Flash di settembre 1998

Per me il disco relativamente più lineare, immediato, senza troppi "fronzoli" della loro discografia è proprio "Symbolic", da lì il successo enorme e l'apprezzamento anche da parte di tanti "defenders" che fino a quel momento un gruppo come i Death (pur già molto diversi almeno da "Human" compreso, rispetto ai primi dischi) lo avevano ovviamente sempre snobbato, se non deriso/infamato. E anzi, pure gli altri - anche già del periodo tecnico/progressivo - io li trovo più immediati di "Scavenger...".

Il più tecnico, particolare, e nonostante questo perfetto e assai immediato vista la maestria nella scrittura ed esecuzione dei brani, e per me insuperabile come qualità e riuscita generale, è "Individual...". "Scavenger..." è grandioso in tantissime parti, ma nel complesso forse un po' troppo lungo (certi brani potevano essere scorciati, visto che, a seconda dei casi, o ripetono nella seconda metà esattamente la prima o comunque la tirano troppo per le lunghe senza aggiungere poi molto). In ogni caso va detto che in senso proprio - basta chiedere a qualsiasi "vero" deathster, che il recensore suppongo quindi non fosse - non è per nulla "vero death metal", del resto la band non lo era più da almeno un paio di dischi, se non tre, visto che anche "Human" lo era solo in parte. Che poi sia comunque roba ben diversa da quella con violini ecc., o dal death melodico svedese e non e cose del genere, questo è chiaro, ma non rende "vero death metal" quello che in ogni caso non lo è a sua volta.

Larry Jay Biavasky. 

Beherit - Flash di giugno 1993

Maurice Butler.

27/10/2025

Judas Priest, Pentagram - Flash di giugno 1993

Klaus Byron, Costantino Andruzzi.

Paul Chain - Flash di ottobre 1993

Non so quanto il recensore conoscesse i Death SS e magari anche gli inizi, ma per la cronaca va detto che il fatto che Paul cantasse praticamente sempre in modo puramente fonetico, quindi senza parole e un linguaggio reali, con un senso, era dichiarato e noto già dal periodo con i suddetti appunto, scritto nei libretti delle uscite e via dicendo, non una novità dagli anni '90 in poi insomma.

Stefano Pera.

26/10/2025

Rubrica "Cattivi Costumi" - Flash di giugno 1993

Il finale credo fosse un (ennesimo) riferimento e frecciata alla rivista Rumore, o meglio ad un soggetto in particolare (non so se fosse il fondatore/caporedattore o un collaboratore, comunque al 99% si riferiva a Claudio Sorge).

Heintz Zaccagnini.


 

 

 

Vicious Rumors - Metal Shock di settembre 1991 numero 104

Beppe Riva.

22/10/2025

Rubrica "Cattivi Costumi" - Flash di febbraio 1993

Riguardo certi superalcolici, pare tra l'altro che alcuni, tra cui i Guns', quando facevano finta di tracannare bottiglie intere sul palco in pochissimo tempo, in realtà le avessero riempite di thè (il colore è simile).

Heintz Zaccagnini.


 

Referendum 1992 dello staff - Flash di gennaio 1993




Eddy Antonini - Flash di aprile 1998

A parte i giudizi qualitativi sulla band (o su Eddy come persona/carattere/musicista ecc.), come sempre soggettivi alla fine, va ricordata una cosa oggettiva: se si escludono gli inglesi Bal-Sagoth (che pare avesse ascoltato anche Turilli, per dire), più virati in ogni caso ad uno pseudo-black, la band milanese è stata la prima, e forse non solo in Italia, a pubblicare un disco di power-speed melodico ultra-sinfonico, nel 1997 ma diversi mesi prima del debutto dei Rhapsody, almeno stando alla data riportata su Metal Archives, adesso io sinceramente a memoria non ricordo se fu proprio quella, ma credo di sì (14 aprile). E anzi, il gruppo aveva già pubblicato un EP (o disco completo per alcuni, dura sui 35 minuti), nel '95, anche se non l'ho mai ascoltato quello, quindi non so se fossero già così sinfonici e con l'approccio e stile di "Dragon's Secrets".
E' vero che anche i Rhapsody avevano già fatto dei demo negli anni precedenti al debutto, ma dubito fossero già ultra-sinfonici come poi si presentarono da quel primo disco in poi.

Per la cronaca Klaus recensì con un 100 "Dragon's Secrets", in una rece di quelle principali, lunghe ed in evidenza; ma in quei casi lì era ovvio che contava molto la conoscenza, il fatto che Eddy scrivesse su Flash stesso da anni ecc., sennò sarebbe davvero una valutazione fuori luogo.

Il recensore di "Pissico" (si riferiva alla rivista Psycho! ovviamente) a cui Eddy aveva dato dell'incompetente - suppongo appunto dopo una recensione negativa o proprio stroncatura netta del suddetto disco e/o anche citazioni in rece di altre band come paragone negativo e robe simili - se non ricordo male era Alessandro Ariatti.

Klaus Byron.

21/10/2025

Napalm Death - Flash di novembre 1998

Mah, proprio uguali tra di loro quei dischi non mi sembrano ("simili" non è per forza indice di mancanza di idee o che so io, o gruppo finito, tra l'altro la cosa vale per una miriade di band da sempre e per tutta la discografia, spesso), pur tutti diversi, questo sì, dal grindcore o death metal che avevano fatto prima di "Fear..." del 1994 (e che torneranno a fare in seguito, pur con approccio leggermente diverso, suoni aggiornati al 2000 ecc.); né tantomeno scarsi, anzi, per me sono assai divertenti e piacevoli alla fine: bei groove spesso, ritmiche varie, ben prodotti, insomma godibili direi, anche se diversi appunto dall'estremismo tipico del gruppo. E non mi pare neanche che volessero scopiazzare troppo certe band della nuova generazione, al massimo avevano preso qualche spunto per aggiornarsi un minimo, ma sempre con la loro personalità.